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Chiesa di San Domenico

La struttura attuale è il risultato di un lavoro di rifacimento totale operato nel 1700.​

L’impianto originario risale al'200, in occasione della venuta di San Tommaso d'Aquino a Capua e tracce di esso sono identificabili nei contrafforti, nella grande monofora a sesto acuto posta dietro all’abside, di chiaro stampo duecentesco ed infine nella generale altezza e lunghezza dell’edificio. ​

La chiesa presenta una facciata piuttosto singolare ad ordine gigante di lesine corinzie, sormontate da elementi di trabeazione.

Il timpano ha l’effetto di accorciare la facciata, in origine molto probabilmente più alta.​ L'interno si presenta a navata unica seguendo il primitivo impianto, con una volta a botte, che sull’altare diventa a bassa scodella decorata con stucchi di vario genere.​

Le cappellette sono decorate da cornici in stucco molto elaborate contenenti tele di grande importanza, in particolare un'Adorazione dei Magi del'600.

​Nella struttura sono conservate un gran numero di opere d'’arte, come due bassorilievi, uno raffigurante l'Annunciazione e uno il Cristo risorto, del’'500, ​un'altare maggiore in marmo policromo, un grande organo pensile dell’800 ed infine un gran numero di opere minori.​

Alla chiesa era annesso l'omonimo convento, danneggiato gravemente durante l'ultimo conflitto mondiale e demolito definitivamente per far posto ad un istituto scolastico. Di esso è sopravvissuto solamente un braccio, al cui interno è possibile accedervi attraverso l’ingresso posto accanto alla chiesa.​

 

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