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Cinta Muraria

La Città di Capua a causa della sua posizione geografica è sempre stata considerata come una fortezza di particolare importanza.​​​​

Il fiume garantiva una protezione elevata dagli assalti nemici mentre l’unico lato scoperto era quello meridionale e proprio su quel fronte si mossero tutti i principali interventi difensivi della città. ​

Ogni dominazione è sempre stata pronta ad aggiornare e migliorare il sistema difensivo della città man mano che miglioravano le tecnologie belliche fino ad arrivare ai cambiamenti radicali avvenuti nel '500 e nel '700. ​​

Le originali cinte medievali, fatte da mura alte e da una serie di torri a base quadrata furono lentamente demolite nel corso del XVI sec, per far posto ad una cinta muraria più moderna che potesse resistere meglio al tiro dei cannoni. ​​Cosi sulla base dei disegni di Antonio da Trani, migliorati dall'architetto regio Pedro Luis Scribà, si delineò una nuova cinta muraria costituita da tre Bastioni lancelolati, murature inclinate e da torrioni a base circolare oltre a rinforzare le difese tramite la creazione del Castello di Carlo V e della fortificazione massiccia delle Torri di Federico II, demolite parzialmente per inglobarle in un forte autonomo detto del “Cavaliere”.​​​

Nella seconda metà del XVI sec si raggiunse l'assetto difensivo a cinque bastioni, cosi come si presenta attualmente il fronte meridionale della città, ampliando ulterormente le fortificazioni realizzate solo un decennio prima, giudicate, quasida subito, troppo modeste ed inadatte ad una fortezza cosi strategica come Capua.​​​

Nel'corso del XVII sec. le fortificazioni subirono lavori di restauro minori, senza grossi stravolgimenti ma nel'700 la situazione cambiò radicalmente a causa della delicata situazione politica in cui versava il regno durante le Guerre di Successione. ​​​

In seguito all'arrivo degli austriaci nel meridione, si decise di incrementare ulteriormente la capacità difensiva della cittadina trasformandola in una vera e​​ ​propria roccaforte inespugnabile. ​​

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Numerosi architetti redassero piani per l'’ammodernamento della cinta ma solo il pericolo dell’attacco di Carlo di Borbone e della perdita del regno, ​spinsero la corona austriaca ad effettuare, in maniera ​abbastanza veloce, i lavori. ​​

​Vennero restaurati i bastioni esistenti, ​realizzati altri nuovi, vennero costruite opere difensive avanzate ed infine si provvide a fornire la città di una maggiore cisterna d'acqua per resistere ad assedi più lunghi e di due nuove polveriere per immagazzinare  una quantità maggiore di munizioni. ​​

La città, cosi configurata, riusci a reggere all'assedio del Borbone nel 1734 per ben 8 mesi, sotto la guida del militare austriaco Otto Von Traun.

La difesa di Capua, però non fu più necessaria a seguito della resa di Napoli e i nuovi dominatori, i Borbone, continuarono a restaurare e a migliorare il sistema difensivo della città portandolo all'aspetto che ancora oggi possiamo ammirare.​​​

 

Le sue fortificazioni sono state protagoniste per l'ultima volta durante la Battaglia del Volturno combattuta tra l'esercito borbonico e le truppe garibaldine e piemontesi tra il 26 settembre e il 2 ottobre 1860. Grazie ad esse più volte furono respinti gli assalti delle truppe garibaldine ma con la sconfitta dell'esercto borbonico in campo aperto la situazione divenne ben presto insostenibile. La città fu cinta d'assedio e duramente bombardata per due giorni tra 1 ed il 2 novembre.A causa dell'impossibilità di rispondere adeguatamente al fuoco (i circa 220 cannoni cittadini erano ormai antiquati e non riuscivano a colpire le postazioni di fuoco nemiche poste sul colle detto la Costa del Monte S. Nicola) oltre alla scarsita di munizoni e polvere da sparo e soprattutto per evitare la distruzione completa della città, la fortezza si arrese. La maggior parte della guarnigione riparò a Gaeta, dove si combattè l'ultima grande battaglia per la conquista del Regno delledue sicilie.

Il parco delle fortificazioni ad oggi si estende per ben 30 mila metri quadrati e rappresenta la maggiore peculiarità della nostra città.​​​

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